Michele Rizzo e Cesare:
palle ovali, terzi tempi e seconde vite
“Un giorno ho visto una palla strana che non avevo mai visto prima. Era ovale e quando due ragazzi l’hanno lanciata in aria è piroettata verso di me, come se fossi stato io il destinatario. L’ho afferrata, con una vampata di gioia l’ho stretta forte e l’ho un po’ morsicata, perché quelle due punte laterali sembrava che dicessero “mordici pure, non ti faremo male”.
Incredibilmente i due ragazzi che la rincorrevano non si sono affatto arrabbiati, anzi hanno preso a giocare con me, a sorridermi, a grattarmi il pancino… addirittura a lanciarmi quella bizzarra palla a uovo una seconda volta.
È in quel preciso istante che io sono rinato.

Io sono un cane felice perché sono un cane rispettato (e anche perché di quelle palle ovali ne mangio a gogo, eh eh eh!)”.
A raccontarci tutto questo sono gli occhi vispi di Cesare, amico fedele di Michele Rizzo, campione di rugby italiano e pilone del Leicester dal 2014.
“Michele mi ha insegnato che nella vita non si perde mai: o si vince o si impara. E io ho imparato un sacco di cose che non sapevo.

A volte, quando lo vedo giocare, penso che un po’ ci somigliamo, perché anche a me piace quello stesso contatto fisico e non ho paura di sporcarmi, perché nel rugby ci sono cuore, coraggio e lealtà, e pazienza per il fango tra le zampe o sui vestiti.
Grazie Michele.


Michele Rizzo per Faccia da Cane
Photo: Roberto Masiero
Copywriter: Eva Ravazzolo